Il modulo di atterraggio Blue Ghost è atterrato sulla superficie lunare e a bordo si trova lo strumento italiano LuGre per la navigazione satellitare. Il veicolo, costruito dalla compagnia Firefly Aerospace, è il secondo modulo di atterraggio privato a raggiungere la Luna, un anno dopo il lander Odysseus di Intuitive Machines.
Il ricevitore LuGre è nato dalla collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA ed è stato sviluppato in Italia dall’azienda Qascom, che ha costruito lo strumento e supporta le operazioni della missione. Il progetto ha inoltre ricevuto il supporto scientifico del Politecnico di Torino, che ha contribuito a definire gli obiettivi scientifici e a gestire l’elaborazione dei dati. Dopo un viaggio di 45 giorni, il modulo di atterraggio Blue Ghost è atterrato sul lato della Luna rivolto verso la Terra, nella regione del Mare Crisium, un mare di lava caratterizzato da una superficie piuttosto pianeggiante.
A cinque minuti dall’allunaggio, il veicolo ha acceso tutti i suoi motori per ridurre la velocità da 1.700 a 40 metri al secondo, per poi spegnere il motore principale e lasciare attivi otto motori secondari, così da modificare la sua inclinazione da orizzontale a verticale e posarsi delicatamente sulla superficie. Nelle prossime ore sarà possibile verificare se il modulo di atterraggio ha toccato il suolo con tutte e quattro le sue gambe, dissipando così un dubbio emerso dai dati di telemetria raccolti durante la fase di discesa. Oltre al centro di controllo Goddard della NASA e a Firefly, tutte le fasi dell’allunaggio sono state seguite anche in Italia da Qascom e dal Politecnico di Torino.
Ora Blue Ghost si prepara a una corsa contro il tempo. Il lander, infatti, è progettato per funzionare per un solo giorno lunare, equivalente a 14 giorni terrestri, durante i quali dovrà catturare un’eclissi solare causata dal passaggio della Terra e un tramonto lunare. Successivamente, dovrà sollevare la propria antenna e puntarla verso la Terra.Tre ore dopo l’allunaggio è prevista l’attivazione dei dieci strumenti di bordo, tra cui un trapano progettato per perforare il suolo fino a una profondità di tre metri al fine di misurarne la temperatura. Un altro strumento raccoglierà campioni di regolite, lo strato di detriti che ricopre la superficie lunare, mentre un retroriflettore misurerà con precisione millimetrica la distanza tra la Terra e la Luna.
Entrerà in funzione anche il ricevitore satellitare italiano LuGre (Lunar GNSS Receiver Experiment), una tecnologia pionieristica per la futura esplorazione lunare. Il suo obiettivo è testare la ricezione dei segnali di navigazione satellitare GPS e Galileo a distanze superiori ai 200.000 chilometri, ben oltre l’orbita terrestre. Inoltre, sarà necessario verificare la possibilità di inviare segnali dalla Luna alla Terra, aprendo la strada a sistemi di navigazione satellitare per l’ambiente lunare.
LuGre ha già ottenuto un risultato da record il 17 gennaio, quando ha ricevuto segnali a una distanza di 200.000 chilometri, mai raggiunta prima. Pochi giorni dopo, il 22 gennaio, ha tracciato cinque satelliti di navigazione a una distanza di 331.000 chilometri. La missione Blue Ghost fa parte del programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA, che, grazie alla collaborazione con aziende private, punta a raccogliere dati e testare tecnologie utili per le future missioni umane del programma Artemis. Nell’ambito dello stesso programma commerciale della NASA, è in viaggio verso la Luna il modulo di atterraggio Athena della compagnia Intuitive Machines, il cui allunaggio è previsto per il 6 marzo. Infine, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, è atteso l’arrivo del modulo di atterraggio Resilience della compagnia giapponese iSpace.